È una verità universalmente riconosciuta che il BIM sia in piena espansione. Non solo rappresenta il futuro, ma segna anche il passaggio definitivo dell’industria AEC alla digitalizzazione completa. In effetti, tra soli quattro anni, entro il 2026, si prevede che il mercato BIM sarà valutato l’incredibile cifra di 10,7 miliardi di dollari. Non sorprende quindi che i giovani professionisti del settore edile guardino al BIM per intraprendere percorsi di carriera gratificanti sia dal punto di vista finanziario che intellettuale.

Che cos’è il BIM?

Il Building Information Modelling (BIM) è una metodologia che riunisce in uno spazio digitale tutte le informazioni necessarie per concettualizzare, creare e gestire un progetto AEC. Ciò si ottiene con l’aiuto di software di progettazione e gestione dei dati. La tecnologia CAD tradizionale si limita ai disegni bidimensionali e tridimensionali. Il BIM compie diversi passi in avanti per incorporare le dimensioni 4-D (tempo), 5-D (costi), 6-D (sostenibilità), 7-D (funzionamento), 8-D (sicurezza) 9-D (costruzione snella) e 10-D (industrializzazione).

La revisione digitale del settore

Non è azzardato dire che il BIM è per l’industria dell’architettura quello che il Metaverso è per l’industria tecnologica. La crescente implementazione di questa metodologia, sta inaugurando un cambiamento di paradigma nell’architettura, insieme ad altre tecnologie come l’Internet of Things (IoT), il cloud computing e la blockchain.

In procinto di diventare una pratica standard non negoziabile, il BIM è già stato imposto dalle amministrazioni per i progetti pubblici in diversi Paesi. Al passo con i tempi, le aziende di tutto il mondo stanno sostituendo sempre più spesso i disegni CAD con file BIM e cercano di assumere professionisti con competenze BIM che possano guidare e contribuire alla loro evoluzione digitale.

Perché orientarsi verso il BIM?

Con la forte richiesta di specialisti BIM e la rapida scala della digitalizzazione in tutto il mondo, i tempi sono maturi, per i professionisti del settore, per salire di livello e trasformare le proprie carriere. Già nel 2019 una survey di Sellhousefast sui maggiori vantaggi derivanti dall’implementazione del BIM aveva rilevato che il 76% dei professionisti del settore AEC  considera la rilavorazione ridotta grazie a una migliore coordinazione e al rilevamento delle interferenze, il 66% pensa che la tecnologia abbia un buon impatto finanziario, poiché migliora le stime dei costi e il controllo del budget ed un 54% rileva cicli di progetto più brevi grazia alla facilità con cui avvengono gl scambi. di informazioni.

 

Negli ultimi anni si sono evidenziati altri aspetti fondamentali che influenzano ulteriormente il mercato:

  • Il BIM è a prova di pandemia.
    La pandemia ha visto un mercato del lavoro turbolento, caratterizzato da un costante calo dei tassi di occupazione. Eppure, grazie alla digitalizzazione end-to-end che i ruoli BIM comportano, i posti di lavoro sono rimasti stabili e in gran parte inalterati. La collaborazione online è emersa più forte che mai, insieme a una crescente consapevolezza delle infinite possibilità di lavoro a distanza nel settore.
  • Le competenze BIM pagano di più.
    Nel settore è comune vedere una crescita salariale incrementale in base agli anni di esperienza; i professionisti BIM vedono una crescita esponenziale in base alle loro competenze e capacità di gestione dei progetti. Professionisti con competenze BIM guadagnano il 40% in più rispetto alla media del settore.

Ci sono ovviamente alcune sfide, che deve affrontare chi vuole passare al BIM. Con le università che non riescono ad aggiornare i loro curricula per soddisfare i requisiti delle pratiche moderne, gli studenti si laureano con una semplice conoscenza superficiale degli strumenti BIM e una comprensione rudimentale dei principi e dei processi BIM generali. Non è quindi strano se i giovani studenti che si sono resi conto di questi limiti dell’apprendimento universitario decidano di sostituire i tradizionali Master in architettura con corsi mirati in BIM, che li spingono verso il successo professionale e danno rapidi ritorni in termini di occupabilità e leva per negoziare una retribuzione più elevata.

Iniziare con il BIM

IBIMI buildingSMART, si impegna a raccogliere la sfida di colmare questo divario educativo e conferire ai professionisti competenze nuove.

IBIMI, associazione di professionisti BIM riconosciuta dal MISE ai sensi della legge 4/2013, è in prima linea nello sviluppo del programma di Qualifica per le figure di BIM Specialist, Coordinator e Manager in conformità alla normativa UNI 11337-7. Queste attestazioni copriranno uno dei primi importanti traguardi del programma buildingSMART insieme alla Qualifica Individuale – che in Italia è già stata conseguita da oltre 370 professionisti – sulle basi della metodologia BIM. 


Roadmap italiana per l’OpenBIM

L’associazione mira a rendere queste attestazioni ed i corsi correlati, disponibili presso gli organismi di formazione, entro la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo anno. La visione è quella di essere in grado di sviluppare attestazioni per altri tipi di professionisti BIM nei prossimi anni, come il CDE Manager, l’operatore del sito e così via. 

Ma l’attività professionale di IBIMI non si esaurisce con le sole attestazioni di Qualifica buildingSMART. Come promotore della metodologia OpenBIM, uno degli obiettivi di quest’anno è quello di fornire un corso altamente specializzato e tecnico sullo standard IFC e le sue applicazioni pratiche. Per saperne di più consulta la pagina dedicata al corso “IFC: dalla teoria alla pratica dell’openBIM”.

L’importanza dello standard IFC nel settore AEC e la metodologia OpenBIM

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